IL TEMPO SI È FERMATO

IL TEMPO SI È FERMATO
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Il film filippino Scarecrow (Bambanti) è un racconto intenso e struggente sugli “ultimi” e la forza di reagire al male umano. Prodotto da Brillante Mendoza e già premiato in diversi festival internazionali viene presentato oggi in anteprima nazionale nella sezione Flash

 

Un titolo da film horror per una pellicola che del “genere” ha solo la presenza del male nell’uomo. Un titolo che ha quasi il sapore di omaggio indiretto allo Straw Dogs (Cane di paglia) di Sam Peckinpah.

Si tratta di un racconto semplice, un dramma famigliare acuìto dalle meschinità e le bugie umane e “contrastato” dalla luce dei campi vasti e assolati.

Bambanti (spaventapasseri in dialetto Llocano) racconta la storia di Belyn (Alessandra de Rossi), giovane vedova che vive nelle Filippine, nella valle di Cagayan, con il figlioletto Popoy (Micko Laurente). Durante la festa del raccolto di riso e granturco un orologio d’oro scompare e i sospetti cadono tutti sul bambino. La vita già difficile della famiglia viene ulteriormente sconvolta.

Zig Dulay, autore di varie serie tv di successo in patria, ha il pregio di raccontare una storia semplice in maniera essenziale, sentita e mai banale, senza trucchi o ricatti verso lo spettatore. Si avvale di un ottimo cast in cui spiccano l’italofilippina Alessandra de Rossi – un po’ icona di FCAAAL 2016 - e il giovane Micko Laurente, perfetti e in parte, sanno smuovere emozioni senza dare mai l’impressione di “recitare”. È proprio la naturalezza dello sguardo, del set, della luce e degli attori che danno al film – prodotto da Brillante Mendoza e già premiato in vari festival internazionali fra cui il Sinag di Maynila – una potenza e un’intensità non comuni.

Non è certo un caso che la vicenda ruoti intorno al banale furto di un orologio, come a dire che il “Tempo si è fermato” o “la storia si ripete sempre uguale”: gli “ultimi” resteranno sempre il bersaglio preferito delle meschinità del mondo. 

Chi si dice cattolico in realtà è già pronto a giudicare. Gli anziani e le autorità hanno già emesso la sentenza.

La forza di una madre e degli affetti, però, sono chiave possibile di un riscatto e di vera resurrezione.

Canta il piccolo Popoy: «Siamo i figli della miseria/che vivono lontani dalla città/quando ero piccolo mio padre mi disse: “Figliolo, sii buono, sto andando in un altro posto”…».

 

Scarecrow di Zig Dulay, Flash, sab 9 aprile, ore 15.00, Auditorium San Fedele

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