VOGLIAMO VINCERE!

VOGLIAMO VINCERE!
di

Dal pretesto dei Mondiali di calcio 2014 per raccontare il Brasile in rivolta, ai record di due ragazzi etiopi oggi in Trentino, fino agli sketch buffi di una commedia calcistica. Attraverso storie di sport entrano in gioco: la realtà fatta di crisi, immigrazione e rivalsa

 

Al FCAAAL c'è spazio anche per le risate. Il film francese Le Crocodile du Botswanga è l'unica commedia presente al festival nella sezione dedicata E tutti ridono...

Leslie Konda è una giovane promessa del calcio che riesce a firmare un contratto con un'importante squadra spagnola. L'improvvisa notorietà lo riporta nel suo Paese d'origine, il Botswanga, un fittizio Stato africano con a capo il dittatore Bobo, interpretato da Thomas N'Gijol. «Ho un sogno, come Martin Luther King! La mia ambizione è di creare una fortissima nazionale di calcio, la Botswanga Crocodiles!» dice Bobo, appassionato di coccodrilli al punto da tenerne qualcuno nel suo giardino. Una commedia politica scorretta, una critica alle contraddizioni di un Paese, incarnate nella figura del dittatore che riverisce e contemporaneamente rifiuta gli ideali europei (pagherebbe un milione di euro per avere Leslie nella sua squadra). Si ride e si riflette, tra sketch buffi che con ironia mettono in scena una realtà tutt'altro che divertente e purtroppo estremamente attuale.

 

Ancora calcio, ma come pretesto per raccontare altro: il documentario italiano Avenida Maracaña - visto nella sezione Extr’A - racconta il contrasto fra gli scontri di strade e le feste calcistiche avvenuti in occasione della Coppa del Mondo 2014. Il Brasile vive una grave crisi economica e sociale, le folli spese dovute alla costruzione degli stadi hanno portato la popolazione a scendere in piazza contro il governo e i mondiali che causarono anche un aumento dei prezzi dei trasporti. Stefano Bertolino, Anna Cordioli e Francesco Moroni Spidalieri trascorrono un mese a Rio De Janeiro, prima e dopo i mondiali, per documentare le proteste e la gioia, ma soprattutto la vita difficile nelle favelas.

Poche parole e molte immagini eloquenti, in un lavoro lucido e disincantato, un documentario d'osservazione imparziale che, senza filtri, denuncia il lato nascosto del Mondiale.

 

Dal Trentino arriva infine Yema e Neka di Matteo Valsecchi. Una coppia italiana decide di adottare nove ragazzi etiopi, due dei quali campioni di atletica. Sono loro i protagonisti del docufilm le cui riprese sono iniziate nel febbraio 2014 e sono durate un anno e mezzo circa. «Yema e Neka» racconta il regista «sono due atleti, ma il lavoro che ho voluto fare è molto lontano da un documentario sportivo. È un film su due adolescenti etiopi con un passato in orfanotrofio, che si trovano a vivere in un paesino di montagna del Trentino.».
Una storia di riscatto, dalla sofferenza al successo, dagli altopiani dell'Etiopia ai campionati mondiali. 

 

Yema e Neka di Matteo Valsecchi, ven 8, ore 21.00, Cinema Beltrade, dom 10, ore 19.00, Cinema Beltrade

 

Le crocodile du Botswanga di Fabrice Eboué e Lionel Steketee, dom 10, ore 17.00, Auditorium San Fedele

Articoli recenti

Daily