NUTRIRE IL PIANETA

NUTRIRE IL PIANETA
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Per il focus su Nikolaus Geyrhalter il MFF ripropone Our Daily Bread, documentario del 2005 che oggi rimane attuale come non mai

 

A dieci anni dall’uscita, Our Daily Bread di Nikolaus Geyrhalter non ha perso nulla della sua forza evocativa. Diventa ancora più potente, se paragonato a ciò che accade all’esposizione universale, dove esotismi e curiosità hanno fagocitato qualsiasi discussione interessante sul sistema cibo.

Nessun intrattenimento invece nel documentario di Geyrahalter, nessun piatto di benvenuto che inviti lo spettatore a sentirsi a suo agio, novantadue minuti senza dialoghi né colonna sonora: va in scena il nostro pane quotidiano.

Non c’è un dove e un chi, non ci sono nomi, perché non è questo ciò che ha valore, non c’è un colpevole da condannare, ma un sistema che il regista osserva, smonta pezzo per pezzo e ricompone in un racconto in cui le parole sarebbero superflue.

Geyrahlter esplora la produzione industriale di cibo e l’agricoltura hi-tech europee senza risparmiarne i dettagli più crudi. Le immagini a inquadratura fissa scorrono sullo schermo, mattatoi e serre sono trattati allo stesso modo. Non c’è nessuna indulgenza verso lo spettatore: animali sgozzati, carcasse e sangue sono catturati dall’inquadratura. Ogni sequenza dura alcuni secondi in più di quanto vorremmo, il tempo necessario per metterci a disagio.

La catena di produzione del cibo è popolata da uomini e donne che lavorano giorno e notte, piantano cavoli, uccidono bestie, raccolgono asparagi, selezionano pulcini, si vestono di scafandri per spargere veleni. Tuttavia attraverso questi compiti sempre uguali e ripetitivi, che trasformano gli esseri viventi in ingranaggi di una catena di montaggio, i lavoratori guadagnano umanità e dignità. Geyrahalter li segue anche nelle pause, osservandoli mentre mangiano il loro pane quotidiano.

Un documentario che tormenta il pubblico, che non compiace, ma va dritto al punto, senza alcun giudizio, senza sensazionalismi o denunce gridate. Our Daily Bread invita a riflettere andando oltre le sagre universali, senza tapparsi gli occhi. 

 

Our Daily Bread, di Nikolaus Geyrhalter, ven 18, ore 15, Spazio Oberdan

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