Milanofilmnetwork-daily Milanofilmnetwork

UN RESTAURO LUNGO 3495 METRI
di Francesco Foschini

Stasera allo Strehler, Paolo Mereghetti e Franz Strobel incontrano il pubblico per parlare della versione restaurata di Metropolis, che domenica chiuderà MFF 2015. Il critico cinematografico del Corriere della Sera ci racconta l’importanza del film e di Lang nella sua formazione

Dopo diversi tentativi di restauro, Metropolis, capolavoro muto di Fritz Lang, ha raggiunto quasi il metraggio originario, 3495 metri su 3738. «Durante la visione si nota la differenza tra il materiale girato in 35mm e quello ritrovato in 16mm nel 2008 in Argentina.» racconta il critico Paolo Mereghetti. «La versione integrale rivela la maestria del regista tedesco nel creare i personaggi e la forte visionarietà scenografica, ma anche il complicato rapporto che esisteva tra due mondi diversi, quello dei ricchi e quello dei poveri».

In Italia è stata la Cineteca di Bologna a occuparsi del restauro e della distribuzione in DVD della pellicola. Il film verrà proiettato nella sua versione “originale” domenica sera al Teatro degli Arcimboldi con le musiche della Filarmonica della Scala. Mereghetti e il direttore d’orchestra tedesco incontreranno oggi il pubblico per parlare del restauro di una delle opere più importanti della Storia del cinema.

Qual è la genesi della proiezione-evento di domenica sera?

Gli organizzatori del Milano Film Festival sono riusciti a raggiungere un accordo con La Scala e hanno pensato che potesse essere un’ottima occasione per accostare la visione del film con musica dal vivo. La prima proiezione mondiale di questa versione fu nel 2010 alla Berlinale con la colonna sonora originale diretta proprio dal maestro Franz Strobel, che dirigerà domenica sera la Filarmonica della Scala al Teatro degli Arcimboldi. La copia si avvicina alla lunghezza originale che sembrava sparita per sempre. Nel 2008 il Museo del Cinema di Buenos Aires ha trovato una copia 16mm con molte scene ritenute perdute. Queste hanno permesso alla Fondazione Friederich Wilhelm Murnau di Monaco, di integrare le sequenze mancanti nelle copie che tutt’ora circolano (145 minuti contro gli originali 150).

Nel 1984 Giorgio Moroder ha prodotto una versione in chiave pop-rock del film. Cosa ne pensa?

La versione musicata da Moroder ha avuto il merito di rendere popolare un film muto, grazie a una colonna sonora molto accattivante (con brani di Freddie Mercury, Bonnie Tyler, Pat Benatar… nda).

Il problema del cinema muto è che spesso viene proiettato in copie “cattive” e senza musica, quando in realtà era storicamente accompagnato da una colonna sonora eseguita dal vivo. Moroder ha avuto l’intuizione di utilizzare una partitura pop, inventandosi un modo per fare apprezzare il film al pubblico moderno.

Ricorda quand’è stata la prima volta che ha visto Metropolis?

È passato talmente tanto tempo (ride, nda)… Direi quando ho iniziato a occuparmi seriamente di cinema, verso la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta. Lo vidi alla Cineteca di via San Marco, senza musiche perché le proiezioni dell’epoca erano completamente mute e richiedevano un grosso sforzo di attenzione.

Che ruolo ha avuto il cinema di Fritz Lang nella sua formazione?

Lang è sicuramente uno dei tre o quattro registi che hanno mostrato un modo di fare cinema tuttora interessante: grande economia di mezzi (nei film di Lang non c’è mai un’inquadratura fine a se stessa) e grande efficacia delle immagini. Ho amato molto anche il suo periodo americano. Il grande caldo, L’alibi era perfetto, La donna del ritratto sono tutti film che scavano nell’animo umano, con protagonisti che devono fare i conti con le proprie pulsioni negative.

Quali sono gli altri due o tre registi fondamentali per lei?

Luis Buñuel, col suo approccio surreale e provocatorio. Orson Welles come passione personale, oltre a essere stato il mio argomento di tesi. Rossellini per la sua capacità di farci aprire gli occhi sulla realtà. E Jospeh Losey, che era sulla stessa lunghezza d’onda di Lang.

Quali autori stima invece di più nel cinema italiano contemporaneo?

Oggi in Italia ci sono alcuni registi capaci di perseguire un percorso personale molto coerente. Penso a Nanni Moretti e Gianni Amelio. Tra i giovani: Michelangelo Frammartino, Alice Rohrwacher, Matteo Garrone, Pietro Marcello… Tutti registi che hanno qualcosa di interessante da raccontare.

(Ri)vedere Metropolis, Evento Speciale, incontro in collaborazione con la Filarmonica della Scala, intervengono Franz Strobel e Paolo Mereghetti, ven 18, ore 18.30, Scatola Magica

Metropolis di Fritz Langcon rimusicazione a opera della Filarmonica della Scala, Evento Speciale, dom 20, ore 20, Teatro degli Arcimboldi