FARE MUSICA 365 GIORNI L’ANNO - UPM visto da Egreen

FARE MUSICA 365 GIORNI L’ANNO - UPM visto da Egreen
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Il rapper italiano del momento ha visto e recensito per noi il documentario UPM – Unità di produzione musicale di Manuzzi, De Tilla, Perfetti. Riflette sulla difficoltà e il fascino di raccontare in immagini il mondo, la vita e il backstage musicale

 

Partiamo dal presupposto che reputo che a monte sia già una scommessa enorme, quella di riuscire a portare a termine dal punto di vista "esecutivo" un progetto simile e già solo per questo, partendo dal concept, passando per la realizzazione, giungendo poi al risultato finale, il film merita sicuramente una standing ovation.

 

Da diversi anni "provo" a fare musica "rap", ma non mi sento minimamente nella posizione di potere dare un giudizio autorevole né dal punto di vista cinematografico né tantomeno da quello musicale, né tanto meno ho il know-how tecnico per potermi sbilanciare in un qualsivoglia genere di statement critico con cognizione di causa. Ho guardato il documentario con gli occhi di un semplice spettatore qualunque. 

Ho un profondo rispetto per qualsiasi tipo di professionista, specialmente nel campo della musica, quella vera. Il rap è un'altra cosa.

 

Fatta questa, a mio parere, doverosa premessa, posso dire che però non ho difficoltà a immedesimarmi anima, corpo e mente nei protagonisti, essendo anch’io a mio modo, ma pur sempre e a tutti gli effetti un "artista", nonché ritrovando me stesso, nel quotidiano, a scontrarmi con i miei istinti che - mischiati a quello che vedo, sento e tocco ogni giorno - danno vita a un flusso creativo 24 ore al giorno, 7 giorni a settimana, 365 giorni all'anno.

 

È impossibile far vivere all'"utilizzatore finale" di un qualsivoglia tipo di "prodotto" musicale la stessa esperienza in tutto e per tutto nella stessa maniera usufruendone sia dal vivo che su un supporto audio/video analogico o digitale. Temo di essere caduto in concetti di una banalità senza precedenti, ma il paradosso è proprio questo e credo che specialmente l'esempio possa venire fuori dal documentario in oggetto, che tende, credo, a tirare fuori esattamente ciò di cui stiamo parlando in una delle maniere più crude. Sicuramente, anche nel caos più totale, nessuno più dei protagonisti è stato in grado di godersi a pieno, quel fantastico delirio.

 

* Nicholas Fantini, in arte Egreen, è tra i migliori rapper italiani. Ha appena registrato il record nazionale di crowdfunding musicale sulla piattaforma Musicraiser grazie all’album Beats & Hate. Suonerà al Circolo Magnolia di Milano il 7 dicembre (Magnolia, via Circonvallazione Idroscalo, Segrate MI).

Egreen dice di sé: «Nato a Bogotà, vissuto a Detroit, Ginevra e Busto Arsizio, ora a Milano, non si sa come ma è così. Provo a fare il rap da 15 anni, con risultati discutibili. Su di me hanno scritto e detto ogni cosa, di certo, come la mia musica, NON, che non ho carattere.».

www.egreenmusic.com

 

 

UPM-Unità di produzione musicale di Elvio Manuzzi, Pietro De Tilla e Tommaso Perfetti, Concorso Prospettive verrà proiettato dopo il corto Dreamachine di Alessandra Caccia stasera, giov 3 dicembre, ore 21.00, Arcobaleno Film Center Sala 1, alla presenza degli autori.

 

Foto di Sha Ribeiro

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