DUOMO EDEN

DUOMO EDEN
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Ieri in Piazza Duomo - in occasione di Expo - è stata inaugurata la nuova opera concettuale di Michelangelo Pistoletto, emblema dell’unione tra natura, progresso, cibo e religione. Ad accompagnarla le musiche dei Subsonica, di Vittorio Cosma ed Elisa

 

«Il Primo Paradiso è quello naturale di quando eravamo dentro alla mela. Con il morso della mela uscivamo dalla natura e creavamo il paradiso artificiale: il Secondo Paradiso che ormai divora la mela. Adesso entriamo nel Terzo Paradiso integrando pienamente la vita artificiale nella vita naturale. È l’opera planetaria di cui noi tutti siamo gli autori.».

 

La voce è quella autorevole ed evocativa di Michelangelo Pistoletto sulle note dei Subsonica nel singolo Terzo paradiso. Più che un featuring, una versione musicale della nuova opera dell’artista biellese inaugurata ieri in Piazza Duomo: Terzo paradiso - Mela Integrata.

 

Il pezzo dei Subsonica e le suggestioni vocali di Elisa, presenti nel brano di Vittorio Cosma Psychedelia, hanno accompagnato la performance che vede protagonista, nel centro della Piazza, una mela di straordinarie dimensioni rivestita da un tappeto di erba naturale.

 

Un morso deturpa l’emblema del mondo naturale, è il morso del Secondo Paradiso, quello artificiale, del progresso senza precedenti che addenta la Natura nel degrado e nella consunzione planetaria.

 

«Il morso è l’artificio: come noi abbiamo intaccato la natura.». Ci spiega Pistoletto emozionato, davanti alla sua opera donata alla città in occasione di Expo2015. «L’artefice del Secondo Paradiso è quindi l’umanità̀ stessa che attraverso la propria conoscenza ha raggiunto un potere sul mondo tanto efficace da risultare anche distruttivo, fino al punto di contraddire l’idea stessa del termine paradiso.». La mela, come suggerisce il titolo dell’opera, è reintegrata da una cucitura metallica, simbolo dell’impegno della tecnologia e della scienza a ricongiungersi con la sfera naturale.

 

Durante la performance, i volontari del FAI e delle numerose associazioni che hanno collaborato, hanno circondato la mela trasportando 150 balle di paglia di riso (rigorosamente di Biella) disposte a creare il simbolo del Terzo Paradiso. Riformulazione del segno matematico dell’infinito, la figura creata nel 2003 dal Maestro vede nei due cerchi opposti la vita naturale e la vita artificiale, l’anello centrale invece è la congiunzione, la fusione dei due mondi, grembo della rinascita. «Siamo in un momento di passaggio epocale» continua Pistoletto. «Non si può tornare allo stadio del Primo Paradiso, ma bisogna superare il Secondo, divenendo giardinieri del prossimo Eden, cioè del Terzo Paradiso, che mettendo a frutto l’età della conoscenza ci introduce nell’era della responsabilità». Un nuovo inizio, un nuovo equilibrio, un nuovo modello di sviluppo nel segno di Expo.

 

All’evento inaugurale è intervenuto anche il direttore generale delle Nazioni Unite Michael Møller, amico del maestro ed estimatore delle sue opere: «Abbiamo davanti a noi un simbolo semplice, ma forte, che traduce il mandato più importante da capire: nel 2015 siamo tutti responsabili. Per una politica alimentare più giusta, vicina alla cultura e alle tradizioni delle Nazioni.».

 

«Un’opera densa di significati, estetici ed etici, per un’arte che è forma e morale» con queste parole Michelangelo Pistoletto conclude il suo discorso di presentazione dell’opera al numeroso pubblico di Piazza Duomo.

 

Terzo Paradiso – La Mela Reintegrata di Michelangelo Pistoletto, dal 3 al 18 maggio, Piazza Duomo

 

 

 

 

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