ORIZZONTI GLOBALI NELL'ARTE

ORIZZONTI GLOBALI NELL'ARTE
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Una mappa per orientarsi tra i paesaggi immateriali che animano gli schermi di Invideo XXIV. Tempo, metamorfosi e ritratti dalla pittura classica di Beauty agli Urbanscreen

 

«Si dice che non vi sia nulla di fermo, di stabile, di duraturo, in tutto l'universo: che niente rimanga nel suo stato; che ogni giorno, ogni ora, ogni istante, portino un cambiamento.» Frank Herbert 

 


Invideo, la mostra internazionale di video e cinema oltre, comincia con una riflessione sul cambiamento. Il mondo di oggi ha mutato i suoi profili e richiede un nuovo modo di indagare e di vivere, ma nulla mantiene la propria forma a lungo. La sezione Metamorfosi raccoglie una selezione di opere che affrontano il tema della trasformazione, della durata, della caducità del tempo.

 


Rino Stefano Tagliafierro con Beauty parla del tempo che trascorre e consuma e insieme scandisce la vita dell’essere umano, influenzando le relazioni con l’altro e la percezione di quello che lo circonda. Non c’è niente di costante tranne il cambiamento. Tagliafierro sceglie la pittura classica per veicolare chiari e scuri di questa verità assoluta e raccontare la nascita, la crescita, l’incontro, l’amore e il dolore, la morte come passaggio e l’evoluzione.
Allo stesso modo Planets di Igor Imhoff, compie un percorso a ritroso nella storia dell’uomo, ponendo l’accento sul desiderio di appropriazione che entra in conflitto con la fugacità del tempo.

 

 

La prima giornata volge al termine con Hometown/Mutonia, nel quale il collettivo ZimmerFrei narra l'esperienza singolare di una comunità di performer attiva a Santarcangelo di Romagna, sede dello storico festival del Teatro. Il ritratto cerca di opporsi al cambiamento. L’immagine del soggetto si conserva immutata, senza subire l’azione temporale.



La kermesse propone 34 opere provenienti da diversi paesi, con 11 produzioni italiane, divise in 8 sezioni. Il filo di Arianna del festival, è il tema degli Orizzonti Globali, riprendendo quella visione di mondo come villaggio globale teorizzata da Marshall McLuhan, e la necessità di adattare lo sguardo a profili sempre nuovi.



Emergenze, per riflettere sulla fragilità del Pianeta Terra, con Hypocentre (M. Contour e C. Lopez), e sulle contraddizioni del genere umano con Il Rosa Nudo ( G. Coda).



La sezione Festival, Collezioni, Scuole presenta le diverse realtà culturali del mondo e propone una selezione di opere prese in prestito dal Fuso Festival 2014 di Lisbona e XY (A. Caputo, C.Caliò, V. Di Pietro, M. Galione, A. Strano), un lavoro audio musicale nato dalla collaborazione tra la Scuola Civica di Jazz e Milano Scuola di Cinema, presentato nella sua versione live, con l'accompagnamento musicale di Enrico Intra e Stefano Stangoni.



Genealogie, dove si raccontano storie di ieri e di oggi che ci arrivano come fossero messaggi in bottiglia. Videoletter to Harvey Milk (H. Nias), dove le immagini diventano il supporto visivo delle parole, si fa portatore della speranza di un mondo migliore. Le Danze (S. Filippelli), ci consegna le memorie di una famiglia e questa volta è la parola poetica a sostenere l'immagine dando voce alle figure altrimenti mute.


La categoria Mondi contiene un omaggio all'autore e produttore Alberto Signetto. Architetture olivettiane a Ivrea è un film che cuce materiale di archivio con spezzoni teatrali, disegni e citazioni di Olivetti stesso, per raccontare il suo progetto urbanistico dal valore sociologico.

 


Per la sezione Ritmi è rappresentativa Resurrezione e Ascensione dal Messia (E. Busslinger), nella quale l'autore segue l'evoluzione dell'opera di Georg Friedrich Händel servendosi di 36 sequenze animate.


Poesia sancisce il ritorno del drammaturgo Giuliano Scabia al teatro professionale con un Cinepoema poliedrico. Salita alla montagna Etna con visione del fuoco, racconta il viaggio di tre giorni per raggiungere il fuoco del vulcano, indirizzati dalle parole di una voce narrante che evoca miti fiabeschi. La parola apre gli orizzonti della visione e va verso l'immagine, che a sua volta fa sentire ciò che essa tace.



Per ultima, non per rilevanza, la selezione dedicata ai Ritratti, ricca di «vite d'artista» raccontate con lo sguardo dell'artista. La pazza della porta accanto (A. De Lillo) rende omaggio alla poetessa Alda Merini con una raccolta di momenti in cui la poetessa si racconta ragionando profondamente sul legame tra arte e vita. Tra le opere internazionali Bill Viola, expérience de l'infini (J. P. Fargier) e alcune parti dell'opera atlantica Cinématons (G. Courant) che contiene 36 anni di riprese dedicate a personalità legate al mondo dell'arte.



Territorio di confine dell'arte, il video è l'arte del movimento, dove la vita si manifesta nello scorrere del tempo sulle immagini. Metamorfosi delle forme e delle persone, la realtà è un ready-made su cui intervenire e col quale interagire, come si vede nel lavoro del collettivo Urbanscreen. Invideo è il punto di approdo milanese di un nuovo modo di «agire artistico» che rielabora ciò che c'è per creare qualcosa che non c'era.

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