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CON GLI OCCHI DI MARGHERITA
di Valeria Vignale*

Lei non lo sa, ma siamo cresciute insieme. Siamo tutte cresciute con Margherita Buy. Ci siamo specchiate nei suoi personaggi a cominciare dalla ragazza che, in fuga dal fidanzato, passa la notte in una stazione, o meglio La stazione di Sergio Rubini, il film che l'ha lanciata nel 1990. 

Da allora Margherita è diventata il volto del miglior cinema italiano, è stata diretta da Moretti, Soldini, Piccioni, Özpetek, Virzì, Del Monte, per citare solo alcuni dei registi che l'hanno voluta come protagonista. E con oltre cinquanta ruoli femminili ha dato corpo a storie, emozioni, passioni, dolori che tutte ci siamo portate dentro in questi anni o che abbiamo visto vivere alle nostre amiche, madri, sorelle: il conflitto tra carriera e dedizione alla famiglia (Due partite di Enzo Monteleone), la maternità tardiva (Lo spazio bianco di Francesca Comencini, da rivedere a Sguardi Altrove il 23 marzo), la fine di un amore importante (Il caimano di Moretti, I giorni dell'abbandono di Faenza), la crisi economica che incrina la vita matrimoniale (Giorni e nuvole di Soldini, sempre il 23 marzo), la scoperta dell'omosessualità (Io e lei di Maria Sole Tognazzi). Li ha interpretati con la naturalezza che è la sua cifra, con quella bellezza vera e mai esibita che fa passare le emozioni e scattare l'identificazione. Con lei abbiamo riso delle nostre nevrosi (Maledetto il giorno che ti ho incontrato di Carlo Verdone), forse perché lei stessa ne ha da vendere ma sa guardarle con ironia (e lo sanno bene i giornalisti che la intervistano dopo una galleria di «sì», «no», «forse», di ritardi e diffidenze... ma alla fine c'è ed è sempre se stessa, sempre autentica). 

Abbiamo guardato il mondo con i suoi grandi, intensi occhi verdi, gli stessi che occupano tutto lo schermo nel finale di Mia madre (24 marzo), l'opera più autobiografica di Nanni Moretti del quale lei è alter ego, e forse non è un caso che il primo titolo del progetto avesse proprio il suo nome, Margherita. Il film racconta un momento cruciale per la “regista” protagonista (e il regista Moretti), tra la malattia della madre e le incertezze del mondo intorno, e la Buy ne sa esprimere meravigliosamente lo spiazzamento. Il suo, il nostro.

*Giornalista della Mondadori, si occupa di cinema per il settimanale Tustyle

Lo Spazio Bianco di Francesca Comenicini, Omaggio Margherita Buy, mer 23 marzo, 16.30, Spazio Oberdan. Alla proiezione sarà presente Margherita Buy.

Giorni e Nuvole di Silvio Soldini, Omaggio Margherita Buy, mer 23 marzo, 21.30, Spazio Oberdan. Alla proiezione saranno presenti Margherita Buy e il regista.

Mia Madre di Nanni Moretti, Omaggio Margherita Buy, mer 24 marzo, 18.00, Spazio Oberdan. Alla proiezione sarà presente Margherita Buy.