TAXI PER LA LIBERTÀ

TAXI PER LA LIBERTÀ
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Arrestato due volte, rilasciato grazie alle pressioni di artisti di tutto il mondo, non può uscire dall’Iran e non potrebbe girare film per 20 anni. Ma nessuno lo ferma. Ogni anno, o quasi, la sedia a lui destinata resta vuota, ma il suo sguardo illumina gli schermi dei festival internazionali, mietendo premi ritirati da qualcun altro. La sua nipotina stringendo l’Orso d’Oro per Taxi Teheran sul palco del Festival di Berlino lo scorso febbraio, è scoppiata in lacrime. E noi con lei. Jafar Panahi non ha smesso di utilizzare il cinema come strumento di ribellione e resistenza, per affermare la propria identità e difendere una dignità che nessuno può calpestare. Continua a girare film clandestinamente e i suoi film più o meno clandestinamente raggiungono i festival di tutto il mondo (stasera apre il FCAAAL in anteprima nazionale). Commedia baciata dall’ironia e dalla leggerezza, ma venata di dramma, su un popolo quotidianamente impegnato a conquistare la propria libertà, Taxi è un piccolo, ironico e appassionato atto di protesta in cui il regista interpreta se stesso e guida un taxi per le strade di Teheran, caricando a bordo diversi clienti. Tutti attori non professionisti. C’è chi spaccia film hollywoodiani come fossero droga, chi teme la polizia, chi condanna la pena di morte, chi si rende ridicolo difendendo leggi e autorità, chi lotta per la libertà di espressione e chi spera che il cambiamento sia alle porte. C’è persino una ragazzina che con una macchina fotografica realizza il proprio piccolo film, come ad avvertire i tirannici governanti che il cinema è ormai un gioco da ragazzi. Persino un bambino dietro un obiettivo può facilmente testimoniare con le immagini quello che accade ogni istante intorno a lui.

 

*Giornalista e critico cinematografico di Avvenire e Ciak

 

Taxi Teheran apre il FCAAAL questa sera alle 20.30 all’Auditorium San Fedele in anteprima italiana. Il film uscirà nelle sale ad agosto, distribuito dalla neonata CINEMA di Valerio De Paolis.

 

Una performance di arte vocale - con canti sufi e video - dell’artista tunisino Ahmed Ben Dhiab precederà la proiezione di stasera. 

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