IL SENSO DI UN FESTIVAL

IL SENSO DI UN FESTIVAL
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In occasione della premiazione del ventiseiesimo FCAAAL abbiamo intervistato Alessandra Speciale, co-direttrice insieme ad Annamaria Gallone, per fare il punto su come è cambiata la manifestazione e sul valore di una cinematografia altrimenti poco raggiungibile dal pubblico italiano


Sono ormai 26 anni che Il Festival cinema Africano Asia e America Latina porta a Milano il cinema d'autore proveniente da questi tre continenti.

Alessandra Speciale, co-direttrice del festival insieme a Annamaria Gallone e presidentessa del Milano Film Network, tira le somme di questa lunga esperienza.

I cambiamenti, in positivo e in negativo, gli obiettivi della manifestazione e il rapporto con il pubblico.

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Articoli recenti

MOSONNGOA’S TALE

MOSONNGOA’S TALE

Vincitore del Concorso Cortometraggi Africani del FCAAAL è The Mocked One di Lemohang Jeremiah Mosese. Ambientato in Lesotho, terra natale del regista, Il deriso ha convinto la giuria “per il coraggio, l'impegno e lo spirito d'iniziativa della protagonista nel farci vivere una storia semplice e coinvolgente”

Tratto dalla storia vera dell’eroina locale Puseletso Seema, Mosonngoa – Il deriso, narra le vicende di una giovane donna di un villaggio fra le colline del Lesotho. In uno scenario verdissimo e ai limiti del tempo, il regista racconta dei tentativi di una figlia di salvare la fattoria del padre.

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I COLORI DELL’INGIUSTIZIA

I COLORI DELL’INGIUSTIZIA

Oltre al vincitore, The Mocked One, tra i cortometraggi si distinguono Aya Goes to the Beach e The Migrant Business, due storie di sfruttamento quotidiano

Oltre al vincitore della sezione Cortometraggi, The Mocked One (si legga l'articolo sul film), hanno ottenuto la menzione speciale: il film marocchino Aya Goes to the Beach di Maryam Touzani (al festival in anteprima europea) e il kenyota The Migrant Business di Ng’endo Mukii (anteprima nazionale).

Due racconti brevi quanto efficaci di diverse forme di sfruttamento e ingiustizia umana.

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DUE MINUTI NEL FUTURO

DUE MINUTI NEL FUTURO

I vincitori del contest #Italy2050 raccontano al Daily MFN le loro visioni del futuro. I tre progetti, delle durata di due minuti ciascuno, sono il frutto dell'immaginazione dei giovani autori che hanno ipotizzato un'Italia multiculturale e ipertecnologica

Sono tutti giovani creativi e videomaker i vincitori del primo contest culturale #Italy2050, lanciato da Zooppa, la più importante piattaforma web per la produzione di video e grafiche pubblicitarie. Il concorso (nato in collaborazione con Lenovo e la Civica Scuola di Cinema) prevedeva la realizzazione di un video di due minuti per raccontare un'ipotetica Italia multiculturale del futuro e il ruolo che la tecnologia svolge nell'abbattere le distanze e nel favorire l'incontro tra culture nella società in continuo movimento.

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NADIA E I SUOI FIGLI:<br> STORIA DI UNA RIVOLUZIONE

NADIA E I SUOI FIGLI:
STORIA DI UNA RIVOLUZIONE

We've Never Been Kids dell'egiziano Mahmood Soliman vince ex aequo con Madame Courage il Concorso Lungometraggi Finestre sul Mondo. La vita di una famiglia filmata  per tredici anni tra povertà e oppressione nell'Egitto contemporaneo

Non siamo mai stati bambini. Poche parole bastano a restituire la storia di Khalil e dei suoi fratelli cresciuti nella miseria delle strade del Cairo. La mamma, Nadia, ha cercato proteggerli, di farli studiare lottando col padre violento, alcolista, che invece li ha tolti da scuola per mandarli a lavorare. Pochi spiccioli per ore e ore passate nelle cucine, a pulire i bar, a spezzarsi la schiena sui cantieri o a guidare i tuk tuk a 11 anni con la fierezza di non bere né drogarsi come fanno gli altri ragazzini  che finiscono per  ammazzare qualcuno…

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MADRE CORAGGIO E I SUOI FIGLI

MADRE CORAGGIO E I SUOI FIGLI

Vincitore ex aequo con We've Never Been KidsMadame Courage di Merzak Allouache è la rappresentazione metaforica della tensione latente nella società algerina. Un viaggio drammatico tra droga, violenza e, forse, l’amore

La voce del muezzin scandisce il tempo tra le strade della periferia di Mostaganem, Algeria, dove Omar, un adolescente dallo sguardo disilluso e il volto segnato dal dolore, corre a perdifiato nella notte. Merzak Allouache racconta la storia di un ladruncolo che per guadagnarsi da vivere compie piccoli furti a passanti ignari, attirato dall’oro come una gazza ladra, con il miraggio del benessere occidentale. Il suo diventa un viaggio negli inferi, un percorso solitario che taglia i sogni di gloria e le illusioni create dalla droga. Attraversa la violenza, l’estrema povertà e l’amore per Selma, unica possibile via di fuga.

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IL RICHIAMO DELLA STRADA

IL RICHIAMO DELLA STRADA

Il più votato dal pubblico del FCAAAL è stato La Delgada Linea Amarilla, road movie del messicano Celso R. Garcia, anche menzione speciale nel concorso Finestre sul Mondo. Protagonista Don Toño, un anziano tuttofare assoldato da un amico di vecchia data per sistemare la strada che taglia a metà il deserto messicano

Un guardiano rimpiazzato da un cane, un ragazzo innamorato, un ladro sensibile, un camionista quasi cieco e un ex assistente di un circo. Cinque uomini solitari in fila lungo una strada desolata del Messico per tracciare la striscia di demarcazione che separa le corsie della carreggiata. 217 kilometri sotto il sole cocente per guadagnare qualche pesos per poter tirare avanti.
La trama è semplice e lineare come la lingua d’asfalto che raggiunge l’orizzonte, ma al di là dei miraggi si nascondono insidie e pericoli.

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LA FORZA DELLE PAROLE

LA FORZA DELLE PAROLE

Dustur (Costituzione) di Marco Santarelli, vincitore del premio Extr'A – Razzismo Brutta Storia, racconta la speranza e l'illusione di chi continua a sognare un mondo migliore. Il Daily MFN ha intervistato il regista

In arabo Dustur vuol dire costituzione. Quella dei paesi islamici come quella italiana, o anche la bozza di diritti e doveri stesa dei detenuti della Dozza, il carcere di Bologna, nell'ambito di una serie di incontri voluti dal volontario Fra Ignazio e mirati proprio a comparare le costituzioni di Marocco, Tunisia ed Egitto con quella italiana. A riprendere questi incontri c’è Marco Santarelli, regista romano che alla Dozza aveva già girato milleunanotte e che con il suo Dustur è appena stato in concorso al parigino Cinéma du réel. 

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L'AFRICA A NAPOLI

L'AFRICA A NAPOLI

Menzione speciale del concorso Extr’A , Loro di Napoli di Pierfrancesco Li Donni segue la squadra partenopea multietnica che cerca di entrare nei circuiti professionistici. Racconto di un sogno e ritratto della città fuori dagli stereotipi

Antonio è il presidente dell'Afronapoli, una squadra di calcio amatoriale che sogna di fare il salto di qualità ed entrare nei circuiti professionistici. La sua particolarità, come dice il nome stesso, è che si tratta di un gruppo di giocatori multietnico accomunato dal vivere nel capoluogo partenopeo. A raccontarla è Loro diNapoli di Pierfrancesco Li Donni, regista palermitano che ha scoperto l'esistenza dell'Afronapoli poco più di due anni fa e da allora si è "inabissato in questa realtà", grazie alla mediazione fornita da Antonio.

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TUTTI I VINCITORI

TUTTI I VINCITORI

Si è chiusa ieri sera a  Milano, con la Cerimonia di Premiazione, il 26° Festival del Africano, d'Asia e America Latina. Ecco tutti i vincitori del Concorso

Ex aequo, ai film Madame Courage di Merzak Allouache (Algeria, Francia, 2015) e We’ve Never Been Kids di Mahmood Soliman (Egitto, Emirati Arabi, Qatar, Libano, 2015)
va il Premio Comune di Milano - Miglior Lungometraggio Finestre sul mondo (8.000 Euro)

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